Visita presso l’azienda agricola “La luna nell’orto ” a Barchi

Tutto è partito dalla lettura di alcuni passi di un libro scritto da Daniel Tarozzi “Io faccio così, viaggio in camper nell’Italia che cambia”, nel quale vengono riportate decine di esperienze di persone che valorizzano il territorio e le competenze attraverso lavori che le statistiche nemmeno rilevano , ma sono sempre all’insegna dell’ecocompatibilità,  del risparmio e della qualità della vita. Tra le tante “realtà in movimento” che nel racconto di Tarozzi hanno trovato posto, ne mancano chissà quante altre ,come quella dell’azienda  agricola biodinamica “La luna nell’orto” presso Barchi , che avrebbe anch’essa meritato una menzione nel libro, così mossi dalla curiosità di sperimentare da vicino il cambiamento e la diversità,  gli alunni della 2 A del Liceo artistico “A.Apolloni” insieme ad alcuni docenti hanno deciso di trascorrere la mattinata di lunedì 16 maggio  in questa azienda . Ciò che leggerete di seguito è il frutto di una riflessione a posteriori dei ragazzi e di una breve intervista che hanno fatto ai gestori de “La luna nell’orto”. Ecco dunque ciò che scrivono.

Questa visita d’istruzione si è rivelata un’esperienza insolita e diversa da molte attività scolastiche ed extrascolastiche che si fanno abitualmente, ma è stata anche  interessante e utile , perché abbiamo capito l’intelligenza che sta dietro a tutto ciò che Renzo Tronchin e Petra Bartels hanno creato, ed è stata veramente formativa perché abbiamo ampliato le conoscenze in alcuni settori come la biodinamica, l’ecosostenibilità, le  innovazioni nel campo dell’architettura, le tecniche in ambito creativo .


Siamo stati colpiti dall’accoglienza che ci hanno riservato Renzo e Petra , dalle loro storie e dal loro atteggiamento . E’ ammirevole il coraggio, la passione, la forza e l’impegno che essi mettono nel tentativo di cambiare il futuro, concretizzando la loro idea, che è una cosa per niente facile.


Ci hanno insegnato , con la loro determinazione, che non dobbiamo mai arrenderci, ma dobbiamo realizzare i nostri sogni, perché niente è impossibile , se lo si vuole davvero.  Così hanno costruito una casa di paglia, stanno utilizzando impianti con il sistema della fitodepurazione . E’ bello che siano da fonte d’ispirazione  per gli altri grazie alla loro capacità di sfruttare le proprie idee per creare e innovare nel rispetto della natura. Le storie di Renzo e Petra si fondono e s’intrecciano perfettamente con il suggestivo paesaggio campestre di Barchi.

Abbiamo voluto rivolgere alcune domande a Renzo e  a Petra su come è nata la passione per questo stile di vita , a contatto con la natura , ma anche con la fatica del lavoro agricolo, quali ostacoli hanno dovuto superare per realizzare i loro sogni, e quanto hanno investito per concretizzare i loro progetti.

Renzo. La passione per la vita di campagna nasce dalla mia origine “contadina”, perché quando ero molto giovane  abitavo in campagna e avevo un padre contadino, col tempo mi ci sono appassionato e insieme ad un  mio amico volevo creare qualcosa di non tradizionale nel settore agricolo. All’inizio lo facevo come hobby, in seguito ho pensato che potesse essere un modo utile per mantenere  la famiglia e alla fine la passione lo ha fatto diventare un lavoro.    Le difficoltà più grandi sono state la mancanza di qualcuno che mi aiutasse in questa attività  e anche difficoltà economiche , che mi hanno spinto a fare scelte per risparmiare , sebbene  con grande sacrificio . Insieme a Petra abbiamo deciso di vivere in campagna perché volevamo un luogo dove noi stessi potessimo crescere individualmente , ma anche come famiglia, desideravamo un luogo poco inquinato , insomma per noi è stata una sfida per lo stato in cui abbiamo trovato il posto in cui ora abitiamo, si trattava di ricostruire e risistemare praticamente tutto. Il progetto era quello di creare un’azienda agricola biodinamica , e abbiamo voluto costruire la nostra casa con i criteri della bioedilizia , recentemente abbiamo costruito una piscina con un impianto di fitodepurazione. Abbiamo ancor dei progetti da realizzare , ma prima di tutto vogliamo ospitare turisti e persone interessate alle nostre attività. A me piacerebbe continuare l’attività e coinvolgere i giovani nel settore della biodinamica, mi piacerebbe avere persone che lavorano in questa azienda, non come dipendenti, ma come collaboratori, anche se è molto difficile trovare persone che si mettono in gioco per realizzare i propri sogni e le proprie idee. Io sono stato disposto a rischiare per realizzare il mio sogno ,  ho portato avanti la mia idea con sforzi e sacrifici, consapevole che dopo le fatiche arrivano sempre le soddisfazioni.

Petra. Dal mio modo di parlare si capisce chiaramente che sono tedesca, sono nata in un paesino nel nord della Germania e quando avevo quindici anni in Germania nacque il Partito dei Verdi ed è nata in me una profonda sensazione di rispetto verso la natura. Mi sono trasferita in Italia perché mi sono innamorata di un uomo, e anche perché desideravo fortemente andare all’estero. Del resto già a diciannove anni mi sono trasferita in Grecia,  poi sono andata a Roma, , quindi sono tornata in Germania e sono andata ad abitare a Berlino , perché avevo il desiderio di vivere in una grande città, e vi sono rimasta per dieci anni. La scelta di uno stile di vita ecosostenibile invece è coincisa con la nascita di Greta, mia figlia, e l’incontro con Renzo, determinante per la decisione di realizzare il progetto che oggi si è concretizzato in questa azienda , dove io posso dare sfogo alla creatività, lavorando il feltro , cucendo abiti che creo io stessa. Il mio progetto in questo posto è creare un collegamento tra l’agricoltura biodinamica, l’arte e l’accoglienza, di aggregare persone , di proporre attività didattiche , ogni giorno tesso i fili per realizzare tutto questo. Spero che questa attività non finisca con me, e se mia figlia Greta, che sarà assolutamente libera di scegliere ciò che la renderà felice,  dicesse di voler integrarsi nel nostro progetto sulla Luna nell’orto, le sue idee saranno ben accolte.

 

Category(s): Archivio articoli 2015 / 2016

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