“Contem…Parade” Il Carnevale e l’Arte Contemporanea

 

Il Carnevale e l’Arte Contemporanea

Liceo Artistico Apolloni Classe 5^A Arti Figurative

All Art has been contemporary (tutta l’arte è stata contemporanea), si legge in giro per vari musei in un’istallazione di luci al neon dell’artista Maurizio Nannucci. Per noi che l’arte la studiamo anche dal punto di vista dell’artista, il confronto con il nostro tempo è quanto mai fondamentale. Chissà cosa pensavano dei grandi artisti del passato i loro contemporanei, i loro vicini di casa? Vi siete mai domandati cosa pensasse la dirimpettaia di Leonardo da Vinci? O il portiere di Caravaggio? Non lo sappiamo con certezza ma possiamo di sicuro immaginarci che, un Lonardo che si aggira di notte alla ricerca di cadaveri da studiare per le sue anatomie, non fosse esattamente un’immagine rassicurante. Così come il Caravaggio che raccattava i peggiori personaggi di strada, per portarli nel suo studio e farli posare per lui in ruoli alquanto distanti dalla loro reale appartenenza sociale, non credete che potesse aver destato qualche sospetto da parte della massa benpensante che viveva nel suo stesso tempo?

L’arte ha sempre avuto il difficile compito di sovvertire regole stilistiche esistenti, per consentire che queste rinascessero rinnovate e rappresentassero l’Umanità nella sua nuova e continua contemporaneità. Non c’è niente da fare, quando l’Arte si manifesta per la prima volta, essa per forza di cose destabilizza la nostra percezione della realtà. Ecco spiegato il motivo per cui, spesso, quando entriamo in un museo d’arte contemporanea, ci sentiamo talmente tanto infastiditi da non riuscire a contenere un certo disprezzo. Specialmente noi che abbiamo delle solide basi per la lettura dell’opera attraverso lo studio della Storia dell’Arte, della Filosofia, e di tutto ciò che concorre nella nostra formazione specifica, abbiamo il vantaggio e il potenziale giusto per riuscire ad apprezzarla e fare nostra la sua portata innovatrice sia nello stile che nel pensiero. Possiamo considerare questa sfida come qualcosa di rinunciabile? Viviamo in una foresta di simboli e in un labirinto frammentato e multiforme di immagini. Come pensiamo di poterci destreggiare se non cogliamo tutti gli strumenti di lettura e decodifica della realtà che il mondo ci offre? Con queste domande ci siamo approcciati al progetto che l’Ente Carnevalesca ci ha offerto, invitandoci a elaborare una proposta per la terza sfilata dell’edizione 2017: “Il Carnevale e L’Arte” che si terrà domenica 26 Febbraio a Fano.  Ci siamo domandati innanzitutto cos’è il Carnevale, cosa rappresenta per il nostro territorio e cosa ha saputo esprimere in termini culturali. Cos’ hanno in comune l’Arte e il Carnevale. Siamo voluti andare un po’ oltre il legame evidente che questi due mondi hanno, che è quello che si consuma sul piano materiale: le tecniche, le decorazioni, le competenze manuali necessarie per la realizzazione dei carri e anche quelle di astrazione immaginativa per la loro progettazione. Abbiamo azzardato spingendoci oltre, sul piano semantico. Se il Carnevale è sovversione dell’ordine sociale esistente, propiziazione e rinnovamento fecondo, irrisione e capovolgimento di ordini stabiliti in uno spazio limitato ed autorizzato nel tempo che funge da valvola di sfogo per rigenerare gli animi, l’Arte riveste questo ruolo sociale in maniera silente e costante, forse meno spettacolare ma di certo non meno provocatoria, invitando l’Uomo ad una costante messa in discussione dei suoi valori e del suo rapporto con il mondo.

Prof.ssa Paola Mancini

 

TV centro Marche (servizio)

 

In mostra:

Damien Hirst di Andrea Agarbati;

Piero Manzoni di Rebecca Bacciaglia;

Lucio Fontana di Gessica Balla;

Jackson Pollock di Alessandro Bertozzi e Victoria Osei;

Lygia Clarck di Serena Casagrande e Benedetta Montesi;

Keith Haring di Margherita Dell’Atti;

Roy Lichtenstein di Virginia Mencaroni;

Bansky di Felipe Mercanti;

Piet Mondrian di Giulia Minerali e Giulia Parcesepe;

Soll LeWitt di Emanuela Negrini;

Barbara Kruger di Milena Rossi;

Mimmo Paladino di Alessandro Saccotelli e Francesco Serafini;

Andy Warhol di Serena Sgreccia;

Louise Bourgeois di Bianca Simoncelli;

Alberto Burri di Alice Tamburini.

 

 

 

Category(s): Archivio articoli 2016/2017

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